Flussimetri per acqua: a cosa servono?
Al giorno d’oggi c’è una vasta scelta di flussimetri per acqua, sia quelli ben adatti agli ambienti industriali che quelli pensati per un uso domestico. Ciononostante, ancor oggi non sono tante le persone a conoscere esattamente di cosa si tratta, quali flussimetri per acqua esistono e quali sono i loro scopi.
Scegliendo un buon impianto di questo genere, non bisogna dimenticarsi di tutto ciò che riguarda fattori come la manutenzione e la calibrazione. Altresì la scelta va effettuata in base a tutto ciò che riguarda la presenza dei ricambi sul mercato, la flessibilità della struttura, la scelta e così via.
I professionisti che dovranno montare l’impianto vanno valutati in base alla loro professionalità ed esperienza: alla fine dei conti, sono loro a dover garantire che questo genere di prodotti venga usato nel migliore dei modi. Il costo dell’installazione e del prodotto stesso va chiarito prima di effettuare un qualsiasi acquisto e non viceversa.
Questo affinché i clienti interessati a un buon flussimetro per l’acqua non si ritrovino alla fine dei conti dinnanzi a un bel problema: pagare una cifra esorbitante per un prodotto che, magari, vale di meno. Scegliendo un buon flussimetro non bisogna giustificare un minor costo (perché con il minor costo cala anche la qualità), bensì selezionare uno di quei prodotti che si possono adattare alla perfezione a un gran ventaglio di possibilità.
Gli acquisti del genere economico a loro volta possono portare a delle ulteriori spese relative alle varie manutenzioni o installazioni e del resto è meglio spendere un po’ prima piuttosto che ritrovarsi a dover spendere dei veri e propri patrimoni in seguito, no?
La misura del flusso è importante?
Se si scegliere un flussimetro, non si può fare a meno di fare delle considerazioni sulla misura del flusso. Difatti, questo indice sta a indicare la quantità di liquido che è in grado di passare attraverso il flussimetro. Ovviamente, se il volume di acqua che ci passerà è troppo bassa, la misurazione potrebbe non essere accurata.
Dunque, il primo passo per scegliere un buon flussimetro è d’individuare il volume del flusso che passerà attraverso il dispositivo in sé. Farlo non è affatto difficile: basta semplicemente aprire la valvola e calcolare il volume di acqua che passa in un certo lasso di tempo. Se si hanno comunque dei dubbi su come farlo, è meglio rivolgersi a un professionista che sarà in grado di scegliere il flussimetro dalla dimensione migliore.
E cosa succederebbe, qualora si scegliesse un flussimetro con un flusso troppo piccolo? Beh, a quel punto semplicemente non funzionerebbe a dovere e, anzi, s’incepperebbe se la valvola dovesse essere “aperta” al massimo. Meglio evitare che questo accada, no? Bisogna comunque ricordarsi che la misura del flusso è chiamata “portata” e può essere totalizzata oppure continuo. In alcuni casi è necessario disporre di quest’informazione da remoto; altre, invece, si tratta d’informazione di cui conviene disporre localmente.
E se la trasmissione dovesse avvenire da remoto, che tipo sarebbe: quella condivisa, digitale o analogica? A tutto questo si aggiungono una serie di dettagli relativi alla frequenza di aggiornamento dei dati. Non appena si trovano delle risposte a queste domande, bisogna anche capire quali sono le caratteristiche del fluido che scorre. Certo, si presume che sia acqua, ma negli ambiti industriali nella maggior parte dei casi non è così.
La caratteristiche del fluido
Tra le caratteristiche del fluido spicca la sua pressione, la sua temperatura, il fattore relativo a una possibile caduta di pressione, la viscosità, la densità (o meglio il peso specifico del liquido) e la sua conducibilità elettrica. Anche se a prima vista potrebbe non sembrare, in realtà si tratta di tutte le caratteristiche davvero molto importanti per valutare correttamente.
Un’altra caratteristica di cui proprio non ci si può dimenticare riguarda il vapore che viene sviluppato alla massima temperatura di funzionamento, in quanto potrebbe intaccare il funzionamento del flussimetro. In genere si valuta la sua pressione e la quantità. Infine da non dimenticarsi anche di tutta la vasta gamma d’informazioni relative alla tossicità oppure alla sicurezza del fluido: questi dati vanno ricordati con tutto ciò che riguarda la composizione del liquido, l’eventuale presenza di bolle (aria) oppure di particelle solide (abrasive o quelle morbide, la dimensione delle particelle solide, ma anche la presenza di eventuali fibre).
Infine, per la scelta di un buon flussimetro per un fluido bisogna ricordarsi di tutto ciò che riguarda la tendenza a depositare gli elementi solidi sui tubi o dentro al flussimetro nonché della trasmissione della luce, ovvero se il fluido è trasparente (come l’acqua) oppure opaco e traslucido. Come si può capire sin da subito, insomma, scegliere un buon flussimetro per l’acqua non è affatto così facile come potrebbe sembrare a prima vista.
Il range relativo alla temperatura e alla pressione
La temperatura minima e quella massima rappresenta un importante fattore di valutazione per scegliere un ottimo dispositivo. Difatti, insieme ai vari valori relativi al funzionamento operativo del flussimetro, la temperatura massima e minima del fluido ci offrono la possibilità di capire anche che pressione del fluido possiamo impostare.
Insieme alla pressione del fluido bisogna chiarire se questi può cambiare la direzione, se può reagire con qualcosa sviluppando dei materiali gassosi, liquidi o solidi oppure se bisogna prendere delle precauzioni durante le operazioni di manutenzione o pulizia. In alcuni casi sarebbe persino meglio chiarire tutto ciò che riguarda la direzione del liquido (meglio sempre evitare che il flussimetro venga posizionato su di un tratto in cui il liquido scorre in basso). Vanno valutati anche fattori relativi alle tubature: il diametro, il materiale, la lunghezza, l’accessibilità, la possibile presenza di ruggine e così via.
Tutte queste valutazioni servono, per l’appunto, per raggiungere la massima precisione possibile nella misurazione della portata. Come se tutto ciò non bastasse, la scelta va effettuata anche in base alla possibile presenza di un campo magnetico nella zona oppure alle vibrazioni. Insomma, la scelta sicuramente non è di quelle facili da svolgere. La scelta in merito va sempre lasciata unicamente agli specialisti del settore. Meglio scegliere sempre e comunque il flussimetro privo di parti in movimento, in quanto le eventuali parti in movimento potrebbero sempre rappresentare un problema durante la misurazione.
Come viene installato un flussimetro?
Una volta chiariti tutti i fattori di valutazione e scelto il flussimetro giusto, si può anche passare alla fase successiva e installarlo. Dell’installazione si occupa solo un professionista in grado di svolgere tutto il lavoro autonomamente. Talvolta è persino necessario affidare questo tipo d’intervento a una crew specializzata.
In genere, comunque, l’installazione del flussimetro non richiede troppo tempo, anche se bisogna comunque specificare che le tempistiche sono variabili in base ad altri fattori, tra cui la difficoltà d’intervento, la dimensione del flussimetro e del tubo, una possibile fase di analisi svolta prima e così via.
Subito dopo l’installazione vengono svolti anche dei testi di misurazione per capire il livello di precisione fornito dal flussimetro. In caso di sbalzi troppo elevati è possibile che sia stato commesso un errore durante la fase di valutazione delle caratteristiche oppure nel corso dell’installazione vera e propria.
In quel caso forse bisognerebbe rifare tutte le valutazioni da capo oppure procedere a eseguire una nuova installazione. Il flussimetro sarà considerabile in stato operativo solo una volta che i test daranno dei risultati accurati. Vale la pena affidare il lavoro unicamente a coloro che operano nel settore da diversi anni ormai e sono in grado di garantire la massima qualità dell’intervento: per fortuna in Italia operano diverse aziende in grado di svolgere un lavoro fatto a regola d’arte.
Quali tipi di flussimetri esistono?
Le tipologie di flussimetri per i liquidi sono tantissimi. Tra questi spicca il flussimetro ad area variabile (chiamati rotametri), ben adatto sia per i fluidi che per i gas. Viene ampiamente usato per la misurazione del flusso in un’area abbastanza variabile. Tra i suoi punti di forza spicca un costo estremamente contenuto, la semplicità d’utilizzo e la caduta di pressione. Lo spettro di misura è abbastanza ampio e l’uscita è quella linea. Per questo non bisogna meravigliarsi se attualmente è uno dei flussimetri più usati sia in ambito domestico che in quello industriale.
Parlando delle tipologie di flussimetri non ci si può dimenticare di quelli a pistone. Questi includono un orifizio a sua volta costruito da un pistone di dimensione variabile e da un cono rastremato. Il pistone si trova sempre alla base del cono ed è sostenuto da una molla. Le scale di misura sono variabili e vengono basate soltanto sul fattore del peso specifico: 0,84 per tutti i misuratori a olio e 1,0 per quelli pensati per l’acqua. Anche in questo caso si ha a che fare con dei flussimetri facili da usare e conveniente. Per giunta, possono anche trasmettere dei segnali elettrici: per questo sono un’ottima alternativa ai flussimetri ad area variabile.
Un’altra soluzione è rappresentata dai flussi a ultrasuoni. Si tratta di dispositivi non intrusivi, chiamati anche Doppler. Di norma questo flussimetro viene usato solo in dei settori abbastanza sporchi, per misurare la portata dei fanghi oppure delle acque reflue. Questo poiché normalmente tali fluidi creano dei seri danni ai sensori “normali” e si rende necessario l’installazione di un doppler proprio per effettuare una misura il quanto più possibile precisa. Il principio di base al suo funzionamento è quello relativo allo spostamento di frequenza (si chiama Effetto Doppler, per l’appunto) del segnale ultrasonico in quanto quest’ultimo viene riflesso dalle varie particelle solide oppure discontinuità di sorta nel fluido che si muove. Anche per questo non è tra i più economici.
Senza dimenticarsi di tutto ciò che riguarda il fussometro a turbina: uno strumento estremamente preciso che può essere usato sia per l’acqua, che un gran ventaglio di fluidi puliti e viscosi. Ci sono comunque dei requisiti che bisogna rispettare per poter usare questo tipo di flussimetro. I misuratori all’interno del flussimetro sono realizzati da diverse lame (che ruotano), costruite in modo perpendicolare al flusso in movimento. Tali lame vengono letteralmente “sospese” nel fluido stesso grazie a un cuscinetto.
I sensori di portata sono a pale rotanti e rappresentano una delle soluzioni più economiche e maggiormente utilizzati per vari scopi. Per poterli usare bisogna comunque rispettare dei requisiti chimici e di diametro. Le pale rotanti di questi flussimetri contattano con una sezione trasversale nel tubo.
Oltre a queste soluzioni, ne esistono molte altre, come:
- i flussometri volumetrici;
- i flussometri a vortice;
- i flussometri di Pitot;
- i flussometri magnetici per tutti i liquidi conduttivi.
Tutti flussometri hanno comunque dei propri vantaggi e svantaggi che bisogna necessariamente valutare durante l’acquisto.